La mostra.
Il Comune di Chiampo presenta la mostra “9CENTO E OLTRE: percorsi dell’arte italiana da Giorgio de Chirico al multimediale”, mostra collettiva di grandi Maestri e giovani realtà italiane organizzata in collaborazione con MV Eventi di Lonigo (Vi) e la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica. “Uno dei punti di forza di Chiampo è sicuramente il Volontariato” afferma il Sindaco Antonio Boschetto “Sono numerose le persone che generosamente si dedicano agli altri e promuovono iniziative di solidarietà. La Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica è una delle più attive. E’ con entusiasmo che accogliamo questa nuova iniziativa proposta dalla Fondazione che vuole coniugare la solidarietà con l’arte ed in questo caso con la pittura. Una mostra di altissimo livello che vede l’esposizione di opere appartenenti ad un periodo della nostra storia complesso, fatto di tragedie, per due conflitti mondiali ed un impetuoso sviluppo che ha messo in discussione valori, tradizioni, costumi e modi di pensare del periodo precedente.” Dal 07 Aprile al 05 Maggio 2013 la Biblioteca Civica G. Zanella ospiterà anche opere di Giorgio de Chirico, Michele Cascella, Aligi Sassu, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Piero Dorazio, Manuela Bedeschi, Francesco di Pasquantonio, Alessandro Rinaldi, in un grande evento che ripercorre i tratti principali del rinnovamento stilistico dell’arte italiana.“L’arte e la cultura” spiega l’Assessore Dario Antoniazzi “si dimostrano essere fattori imprescindibili per lo sviluppo di un territorio e per il suo accrescimento, non ultimo anche da un punto di vista di offerta turistica. A questo perfetto connubio si unisce un altro elemento che deve essere, non solo fondamentale, ma anche fondante la nostra società, ovvero la solidarietà. Questa splendida mostra, che siamo orgogliosi di poter allestire a Chiampo, se da un lato porta nel nostro paese nomi e opere di altissimo livello, dall’altro sostiene l’attività della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, impegnata, da anni e con grande dedizione, nel rendere più dignitosa la vita ai malati di fibrosi cistica attraverso una qualificata attività di ricerca. Apriamo dunque le porte del secondo piano della nostra biblioteca riportando alla luce i meravigliosi locali, allo scopo di promuovere l’arte, la cultura e la solidarietà.” “Il Novecento” spiega il curatore Matteo Vanzan, responsabile organizzazione eventi della MV Eventi “è stato un secolo di grandi cambiamenti, nel quale la società è più volte ripartita da zero per dimenticare i terribili accadimenti storici delle Guerre Mondiali e dove l’artista è stato eccezionale interprete del sentimento umano e ricercatore infallibile di nuove strade per esprimere il proprio io.” Per la pittura mondiale, il Novecento ha rappresentato il secolo delle grandi e più significative rivoluzioni culturali. Dopo l’Impressionismo, infatti, l’arte ha vissuto un fermento continuo di ricerca con artisti che, confrontandosi e ricercando nuove frontiere espressive, davano luogo a movimenti quali il Dadaismo, il Cubismo, l’Espressionismo, il Futurismo, l’Informale, il Surrealismo, l’Astrattismo, il Realismo, il Neo Realismo e altri ancora, tutti con un furore di ricerca culturale ed espressiva. Eccezionale protagonista del rinnovamento culturale internazionale, l’Italia ha visto, in questo periodo, la nascita e la successiva consacrazione di grandi figure artistiche, tra le quali De Chirico, Carrà, Boccioni, Campigli, Sironi, Magnelli, Rosai, Fontana, De Pisis. Ma il consumo e la conoscenza dell’arte era ancora per pochi. Solo i grandi collezionisti magnati dell’industria e di quelle professioni ricche potevano, non solo per preparazione culturale, accedere a questo consumo. “Novecento e oltre” vuole, in questo grande panorama artistico, fissare un periodo importantissimo per la fruizione culturale e diffusionale dell’arte. Gli artisti presenti sono tra quelli che, partendo da Cascella con il suo Impressionismo mediterraneo, arrivando ad alcuni artisti del Realismo italiano, passando attraverso l’Informale e l’Astrattismo sino ad arrivare a quella forma di espressione artistica quale la Pop Art a chiudere con Schifano, son riusciti, grazie anche alla rinascita avvenuta grazie al boom economico, ad entrare nei desideri e nell’effettiva possibilità del circondarsi d’arte di tutti. Cascella e Schifano sono, con gli artisti della prima parte della mostra, quelli che, attraverso espressioni opposte, hanno permesso, grazie ad una massiccia diffusione culturale e di mercato, la fruizione totale dell’arte, sia pittorica che grafica, grazie a mostre, happening, manifestazioni e performance svoltesi su tutto il territorio nazionale, televisione, giornali e riviste, a tutti i ceti sociali. “Novecento e oltre” continua il suo viaggio arrivando ai giorni nostri, a quella contemporaneità dai connotati che inducono a considerare gli aspetti più innovativi del nostro quotidiano. Tecnologia e multimedialità sono infatti entrate nella nostra vita in modo prepotente, portando accessibilità e comunicazione immediata, dando spunto a molti per intraprendere un vero e proprio viaggio interattivo nel mondo dell’arte. Nonostante la nascita della prima interazione tra arte e tecnologia risalga al secondo dopoguerra, con la creazione di opere d’arte realizzate con tecniche innovative (come la fruttuosa collaborazione tra Rauschenberg e l’ingegnere Billy Kluver, che diedero vita al movimento E.A.T. – Experiment in Art and Technology, che rappresentava un mix di teatro ed ingegneria che coinvolse i musicisti John Cage e David Tudor, il pittore Robert Whitman e lo stesso Rauschenberg o la mostra del 1968 Cibernetic Serendipity organizzata da Jasia Reichardt all’ICA di Londra) è solo grazie all’avvento del computer e di internet (ma soprattutto della loro capacità di interagire con noi quotidianamente) a trovare il consenso e l’approvazione degli addetti ai lavori e del pubblico. Basti pensare al caso del MoMA di New York, che presentò la mostra “Humble Masterpieces” (oggetti di design raccolti in una mostra reale che ha avuto luogo nel 2002) su Second Life, arcipelago virtuale abitato da un numero sempre crescente di avatar. Oggi i QR Code, le opere multimediali, gli instagrammers, il digital painting e le opere di video art trovano identità nell’impossibilità di essere una comunicazione esclusiva, di un mondo fatto d’elitè, diventano invece social, twitterabili, condivisibili in rete. “Esiste una forte continuità con tutto il filone dell’avanguardia” afferma Achille Bonito Olivaa riguardo dell’arte multimediale “dal futurismo al dadaismo, al collage, al costruttivismo, al Bauhaus fino all’arte programmata e cinetica degli anni ’60, (…) Se esiste una differenza va ritrovata nel fatto che oggi l’avanguardia non è più auto-esclusione, isolamento, (…) L’arte digitale pone il problema di una vera interazione degli utenti col mezzo, che diviene parte dell’opera d’arte.” Nonostante la perplessità di molti responsabili e accademici tradizionalisti, anche dopo più di un secolo di irriverenze d’ogni tipo, dagli orinatoi dadaisti di Duchamp nel 1917, agli escrementi d’autore di Pietro Manzoni nel 1960, l’Arte digitale e multimediale entra ufficialmente non solo alle biennali, manifestazioni per loro natura vicine all’avanguardia, ma nei musei con vere e proprie installazioni permanenti. “Questo succede perchè” dice il critico d’arte Ludovico Pratesi “il Web è ormai di tutti. Oramai tutto è su Internet. Avere un proprio sito è cosa comune. Gli artisti digitali stavano sul Web dieci anni fa, quando nessuno lo faceva. Ma gli artisti sono dei pionieri, amano arrivare prima degli altri, quando un mezzo appartiene a tutti per loro è finito”. L’allestimento della mostra sarà un percorso fatto di opere d’arte, apparati scientifici e un percorso interattivo fatto di QR code, codici bidimensionali a barre che vengono lette dai cellulari con connessione internet, che introdurrà il visitatore all’interno dell’interazione tra reale e virtuale. Un’esperienza multisensoriale che mescola, attraverso un browser gratuito da scaricare nel proprio cellulare, oggetti materiali e digitali.
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