La mostra.
“Lilith”, mostra personale dell’artista padovano Giuseppe Biasio che, attraverso una trentina di opere accuratamente selezionate, presenta gli approdi più recenti della sua lunga avventura creativa, originale interprete di una pittura tendenzialmente non figurativa.
Vicino, non solo anagraficamente, ai principali esponenti del New Dada, Biasio riallaccia le connotazioni espressive di questa tendenza – tra tutte, la modalità del combine painting – a quelle della pittura astratto–informale. Il viaggio, la memoria personale e collettiva, lo scorrere del tempo rappresentano i cardini tematici della sua poetica per immagini: loro diretti testimoni sono i frammenti materiali che, resi duttili come pigmenti, vengono accolti dalle superfici dei suoi lavori, fluttuando tra gli addensamenti e le dispersioni controllate del colore. Biasio Giuseppe è nato nel 1928 a Padova, dove ha seguito gli studi superiori diplomandosi presso l’Istituto d’Arte Pietro Selvatico. L’interesse artistico si è accresciuto ai margini delle vicende della vita. Sono stati anni fondamentali per l’approfondimento sia delle opere classiche che dell’arte moderna con l’acquisizione della tecnica e dei concetti filosofici dei movimenti artistici contemporanei dai quali è maggiormente attratto ed affine. Nella sua evoluzione artistica fonti di ispirazione ed apprendimento sono state le opere di Bacon, Sutherland, Schifano ed artisti americani da Rauschenberg a Schnabel. La sua produzione artistica segue una personale interpretazione delle correnti contemporanee, mediante un succedersi di periodi pittorici che sono la naturale conseguente evoluzione l’uno dell’altro. In un clima culturale carico di influenze informali ed espressionistiche va acquisendo padronanza tecnica e stilistica che gli permette di miscelare colore forma e materia. Nella sua ricerca pittorica è attratto da quel periodo storico-artistico di transizione fra un espressionismo astratto ed il new-dada, in cui la materia pittorica ed i materiali extra-artistici si fondono come elementi provocatori per ridefinire ciò che è arte. È in questo ambito che si inserisce l’uso di vecchi teloni di camion, jeans usati, vele di barche o di paracadute, cassette di legno o pezzi di lenzuola o quanto altro può recuperare o riciclare per trasformarlo e “commutarlo”, ridandogli nuova forma, inserendo lettere o “parole”, aggiungendo colore, in elemento artistico.
“La mostra dedicata a Giuseppe Biasio, artista che seguiamo da diversi anni” afferma il curatore della mostra Matteo Vanzan “si inserisce nel programma generale delle manifestazioni della Palazzina Storica di Peschiera del Garda. L’esposizione anticipa ‘Love the american dream’, che aprirà il prossimo 24 luglio con l’esposizione delle opere di Jackson Pollock, Jean Michel Basquiat, Keith Haring, Andy Warhol e molti altri artisti internazionali e ‘Marilyn Forever’, mostra che racconta la vita, gli amori e gli scandali della star del cinema hollywoodiano. Un calendario di eventi che offre al visitatore uno spettro il più ampio possibile sull’arte sia antica che contemporanea creando un filo conduttore concettuale che, dal primo grande rivoluzionario della storia dell’arte, arriva fino alla rivoluzione pop operata da Warhol”.
La mostra sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 21.00 con ingresso libero.